Pensando all’anno scolastico 2020-2021 abbiamo deciso di accogliere e sviluppare in maniera consapevole e definita la nostra naturale vocazione artistica, da sempre presente sottotraccia.
La scuola, mantenendo il Metodo Frame come stile pedagogico didattico, sposerà anche la propria vocazione artistica proponendo ai bambini durante l’orario scolastico, attraverso la specializzazione delle insegnanti già presenti nella scuola e attraverso la collaborazione con esperti esterni al collegio docenti:
- attività di teatro (dalla scenografia alla creazione di semplici sceneggiature, forse anche con l’uso delle videocamera),
- attività musicali (dalla voce allo strumento, dal suono al corpo in musica),
- attività di pittura (dall’osservazione delle opere d’arte, alla loro copia, alla libera espressione di sé e del proprio mondo interiore con le diverse tecniche pittoriche),
- attività di manipolazione (dalla pasta di sale all’argilla, dal gesso alla creta),
- attività di danza (dal coordinamento, alla scenografia, al corpo in musica),
- attività di ideazione (dal pensiero critico alla definizione, dalla progettazione alla realizzazione dei nostri angoli simbolici handmade, dalla parola alla riproposizione delle proprie esperienze per poterle ripensare)
Ma perchè dare tanta importanza alle arti?
In un libro intitolato “Fantasia” Bruno Munari descrive le facoltà creative.
Egli distingue quattro facoltà: fantasia, invenzione, creatività e immaginazione.
La fantasia viene descritta come una facoltà totalmente libera che permette di pensare anche alle cose più assurde e impossibili, a tutto ciò che prima non c’era anche se irrealizzabile.
L’invenzione è invece la realizzazione di qualcosa di utile all’uomo, senza porsi alcun problema estetico: tutto ciò che prima non c’era ma esclusivamente pratico.
La creatività è invece ciò che permette di realizzare tutto ciò che prima non c’era in modo essenziale e globale: è quindi un’applicazione della fantasia che però deve tener conto degli elementi concreti del problema per la sua realizzazione. Come capacità produttiva deve unire fantasia e razionalità (che ritroviamo già nell’invenzione), ma è già sensibilità e consapevolezza progettuale, che deve tener conto degli aspetti funzionali ed estetici.
Tutte e tre queste facoltà si avvalgono dell’immaginazione, che è la capacità di rendere visibile ciò che la fantasia, l’invenzione e la creatività pensano.
Per stimolare la creatività, intesa come unione funzionale di fantasia e invenzione, è necessario esercitare tutte queste facoltà, affinché si possano creare relazioni e connessioni tra fantasia, conoscenza e realtà, ovvero “relazioni inedite” tra cose che esistono già e cose che non si vedono ma che sono “immaginabili”.
In questo senso, la creatività è una facoltà fondamentale per il ben vivere, dapprima dei bambini, quindi degli adulti: per queste ragioni è una facoltà che deve essere esercitata sin dalla prima infanzia, prima che sia troppo tardi. Per Munari, infatti, una persona senza creatività è una persona incompiuta e incompleta, incapace di risolvere i problemi che quotidianamente deve affrontare, e per questo bisognosa costantemente d’aiuto. Senza creatività non c’è possibilità d’indipendenza né di autonomia.
Lo sviluppo del pensiero creativo è di fondamentale importanza per il benessere dell’uomo e dev’essere coltivato sin dalla più tenera età. Senza creatività non ci sarebbero l’arte e le scienze, e non si riuscirebbe neanche a risolvere i problemi della vita quotidiana.
La creatività offre infatti la possibilità di adattarsi a situazioni difficili e complesse per poter risolvere problemi e quesiti, attraverso la messa in opera di soluzioni alternative e originali. Flessibilità, indipendenza, curiosità e adattamento sono alla base di questa nostra facoltà.
Bruno Munari sosteneva che conoscere i bambini significa rispettarli. Per poterlo fare è necessario conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita, il che non significa essere irresponsabili, ma piuttosto preservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire e la voglia di comunicare. E trasmettere tutto ciò agli altri.
Da qui l’idea di progettare e proporre strumenti per aiutare i bambini a non smarrire il loro originario senso di curiosità verso il mondo. L’idea di vivere in una società omologata, fatta di persone che svolgono attività ripetitive e poco stimolanti, non piaceva per nulla a Munari, che al contrario considerava la creatività diffusa la vera ricchezza della società moderna, unico e vero antidoto all’apatia.
Howard Gardner (teorico delle intelligenze multiple), diceva che l’obiettivo dell’istruzione dovrebbe essere quello di “formare” persone creative e di offrire loro gli strumenti cognitivi per formulare interrogativi, elaborare strategie e risolvere problemi in un mondo complesso, interconnesso e in continuo divenire.
Maria Montessori dichiarava che “Il lavoro creativo, nel suo svolgimento, coinvolge numerose capacità cognitive e un bambino assorto a dipingere, scrivere, danzare, comporre, altro non fa che pensare con i propri sensi”
E dunque basta indugi! Noi andiamo avanti a lavorarci e voi…spargete la voce e venite a conoscerci!!!!
Scarica il volantino della Scuola dell’Infanzia a curvatura artistica!