-
L’inserimento è un momento delicato della vita del bambino che deve imparare a conoscere, a poco a poco, persone nuove e ambienti diversi. E’ perciò importante che i genitori e le insegnanti si incontrino per prepararlo assieme, iniziando così a costruire tra loro un rapporto di fiducia che darà maggior sicurezza al bambino stesso.
Per permettere una maggior attenzione nei confronti di ogni singolo bambino, l’inserimento è organizzato con molta attenzione e gradualità. In caso di necessità è possibile prevedere tempi di inserimento altamente personalizzati. I tempi di inserimento vengono comunicati ai genitori durante la riunione di presentazione della Scuola.
L’ingresso nella Scuola dell’Infanzia, per certi aspetti atteso dai bambini e dalle famiglie, coincide per il bambino con un grosso cambiamento, non solo dei ritmi della giornata ma anche da molteplici novità.
Infatti, non è facile per un bambino gestire contemporaneamente la curiosità verso un’esperienza attesa, il desiderio di soddisfare le aspettative degli adulti e lo smarrimento, la paura per tante novità (come per esempio spazi grandi e sconosciuti, persone nuove, confusione, altri bambini che attirano su di sé l’attenzione dell’adulto, altri bambini con cui dover condividere spazi e giochi, regole nuove…)
Molto spesso in questa prima fase la separazione dal genitore è accompagnata dal pianto. In un certo senso questo pianto (o altre manifestazioni di disagio assimilabile al pianto quali aggressività, rifiuto del rapporto, isolamento…) è un “segnale positivo” che indica la capacità del bambino di percepire la realtà che gli sta attorno come diversa da quella di casa.
La gradualità dell’inserimento aiuta il bambino a superare piano piano la fatica per l’assenza dei genitori, permettendogli così di raccogliere le proprie energie per interessarsi a ciò che gli sta attorno: altri bambini, altri adulti e materiale a disposizione. (Ai bambini anticipatari e di tre anni viene consigliata la mezza giornata di frequenza per il primo mese, dopo di che si stabilirà il tempo di frequenza in base alle possibilità di tollerare la situazione da parte del bambino).
La fatica per la separazione rappresenta una realtà che può ripetersi anche durante i mesi successivi, per diversi motivi agli adulti non sempre evidenti: basta un malessere, la febbre, una lite con altri bambini per far riemergere la voglia di casa.
Questo richiede, tanto all’insegnante quanto ai genitori, la capacità di sostenere i bambini quando dovessero evidenziare disagio, manifestato attraverso il loro comportamento. Questi non sono incidenti di percorso ma, accanto al piacere del gioco, alla conquista di nuove amicizie, rappresentano lo svolgersi normale della vita.
E’ importante che ogni genitore sostenga il proprio bambino perché possa vivere l’inserimento nella Scuola dell’Infanzia come un momento di serena esperienza di vita.